IAB Forum: Servizi 2.0 e Advertising 1.0?

iab socialwareSi è concluso lo IAB Forum a Roma, che si è concentrato da un lato sull’esposizione e sull’analisi dei dati che fotografano una decisa crescita degli investimenti pubblicitari online, dall’altro sugli aspetti innovativi del Marketing online ponendo particolare accento sull’engaging dell’utente attraverso gli strumenti del Web 2.0 quali Social Network, blog, videosharing, ecc..
Il Marketing 2.0 quindi, come opportunità per gli investitori di migliorare l’efficacia delle campagne e la propria Brand Awareness, con esposizione di interessanti case histories di Renault, Enel, Poste, Avis, Procter&Gamble. Su questo tema ottimi su come al solito (in termini di capacità comunicative e temi trattati) gli interventi di Marco Montemagno e Vito Di Bari, che presto potrete vedere online. Ma l’Interactive Advertising non è solo innovazione e Web 2.0, anzi. A sentire gli interventi dei rappresentanti delle concessionarie pubblicitarie big players in Italia (Niumidia, Tiscali Adv, Wind, Microsoft Digital, Yahoo! Italia) sembra che i più conservativi siano proprio loro: a fronte di un mercato in evoluzione costante, la classica pubblicità “tabellare” la fà ancora da padrona e anche l’atteggiamento che è emerso dali speakers è di una certa reticenza a lanciarsi nel “nuovo”. Una “scollatura”, insomma, esiste ed è bella grande: c’è un mondo di servizi 2.0 che consentirebbero all’ADV di cogliere gigantesce opportunità di crescita e miglioramento del ROI, ma tutto ciò si scontra con una platea di “big spender” (i clienti che investono in pubblicità) e grandi concessionarie che (con le dovute eccezioni) preferiscono per il momento stare con i piedi ben piantati a terra e continuare a macinare banner. E in effetti il paradosso più grande di tutto il Forum è che mancava (fisicamente e negli speech di tutti) IL VERO protagonista dell’adv mondiale e, soprattutto, delle nuove potenzialità dell’Advertising: dov’era Google?

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Claudio Vaccaro

Articolo di Claudio Vaccaro

Creo aziende di successo insieme a persone che condividono la mia visione, investo in startup contribuendo alla loro crescita e trasferisco valore con i corsi che tengo nelle più importanti business school italiane.

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Umberto
15 anni fa

in effetti rispetto a milano, non c’è stato proprio paragone (oltre alla mancanza di google, nessun ospite internazionale alla rassegna) ma comunque sia lo IAB, anche se in “trasferta”, resta un’occasione di confronto e di crescita, un’opportunità per chi come promodigital è nata da poco e vuole ottenere maggiore visibilità 😉
(mi permetto di aggiungere il vostro sito al nostro blogroll)

Claudio Vaccaro
15 anni fa

si Umberto, il convegno è stato comunque interessante e ricco di stimoli. Soprattutto, confronto. Al prossimo Iab…e grazie per l’add! 😀

DR_WHO
15 anni fa

Certo è dura, ma quello che emerge è una cattiva volontà da parte dei grossi centri, di iniziare a percorrere operativamente la long tail. Finchè i grossi centri media rimarranno ancorati a vecchi schemi, ci sarà poco da fare. Come cercare di rimuovere questo? Ci vorrà tempo, ma ritengo che il tutto parta “dal basso”: i singoli marketing manager dovranno iniziare a dare nuove linee guida, ed accompagnare il proprio go-to market con un approccio al media plan differente.

Claudio Vaccaro
15 anni fa

presente! 🙂

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[…] in ambito Social Media? Questa la domanda provocatoria che mi sono posto all’ultimo Iab. Com’è noto, Jerome McCarthy nei primi anni sessanta e successivamente Philip Kotler (a cui […]

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