10 consigli per cominciare a fare marketing sui Social Media

social media marketing
I Social Media devono ormai fare parte integrante di una strategia di Marketing strutturata su più fronti, essendo strumenti potenzialmente virali e largamente diffusi (anche in Italia). Prendo spunto liberamente da un articolo su Search Engine Land per riassumere qualche consiglio su come approcciarsi a questo territorio promozionale. E’ chiaramente un post “divulgativo” quindi il taglio è volutamente “for dummies”.

  1. Connettiti: aumenta costantemente la tua rete di contatti sui social network più affini al tuo target, come ad esempio Linkedin, Facebook, Neurona
  2. Partecipa a forum: trova un forum affine o in target e partecipa condividendo idee e riflessioni, senza vendere ma solo confrontandosi con gli altri partecipanti
  3. Segui i blog: cerca blog interessanti e aggiungi solo quelli che leggerai veramente al tuo feed reader. Leggi quotidianamente i feed e settimanalmente commenta i post che ti sono piaciuti e su cui puoi/vuoi esprimere la tua opinione
  4. Cerca gli opinion leadersStudia il mercato e le conversazioni (utilizzando servizi e strumenti come Technorati, Digg, OkNotizie…) e cerca di capire chi sono i soggetti più attivi e più influenti. Cerca di coinvolgerli e conoscerli senza adularli, utilizzando gli strumenti sociali (blogs, networks, messaging…)
  5. Crea e viralizza contenuti: genera contenuti multimediali emozionali, divertenti e innovativi (video, audio, presentazioni) e viralizzali sui servizi di condivisione UGC (YouTube, LiberoVideo, SlideShare …)
  6. Pensa globalmente: il mercato è globale, quindi anche tu devi esserlo. Condividi e viralizza i tuoi contenuti da promuovere anche su siti non nella tua lingua, avendo cura di scoprire prima chi sono i players (es.: Scoopeo, il Digg Francese)
  7. Risparmia tempo: non perderlo in servizi e Social Network molto “cool” ma poco “caldi”. Utilizza solo quelli che generano traffico verso i tuoi contenuti o le tue iniziative
  8. Rispondi: rispondi a commenti, partecipa a servizi come Yahoo Answer, datti da fare anche per sciogliere qualche dubbio altrui. Al momento giusto, potrai condividere un link a un tuo contenuto
  9. Segui le conversazioni: utilizza strumenti quali Google Blog Search, Technorati, Blogbabel (in Italia) per capire cosa si dice in giro di te o della tua azienda o dei tuoi contenuti. Valuta costantemente la reputazione che ti stai costruendo e ricorda che è il bene più prezioso che devi costruire e difendere
  10. Scrivi opinioni e recensioni: cerca siti, blog e servizi di condivisione di opinioni dove si parla di te, dei tuoi prodotti o della tua azienda e scrivi tu per primo un’opinione in merito. Sei la voce che conosce più da vicino e meglio ciò di cui gli altri parlano.

Aggiungerei il punto fondamentale, che li riassume un po’ tutti e cioè COSTRUISCI REPUTAZIONE. Il che passa naturalmente da avere come minimo un “prodotto” (sia esso una persona, un oggetto, un contenuto) di qualità e poi saper comunicarlo nei modi più consoni all’approccio sociale che il Web 2.0 ci ha portato.

Potete leggere l’articolo originale “10 Simple Steps To Social Media Success In 2008

[tags]marketing 2.0, social media marketing, smm, brand reputation, social media, conversazioni, business[/tags]

Claudio Vaccaro

Articolo di Claudio Vaccaro

Creo aziende di successo insieme a persone che condividono la mia visione, investo in startup contribuendo alla loro crescita e trasferisco valore con i corsi che tengo nelle più importanti business school italiane.

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19 Commenti
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Daniel - GenitronSviluppo.com

Buon pomeriggio,

ottimo post ragazzi! Ci vuole davvero spinta per il settore, su tutti i fronti, primi fra tutti i marketers.

Alla lista potrei aggiungereun altro punto, quello di condividere i propri contenuti con altri con le licenze comuni CC,

Per esperienza personale, sviluppando un network informativo per il mio web magazine che tratta di news dal mondo della sostenibilità (architettura, energia, ecologia, green tech e chi più ne ha più ne metta!), mi sono dovuto spesso scontrare con la dura realtà dei fatti di una cultura del web (e web 2.0) inesistente, strascicante o ancora debole per non dire inadatta.

Molte ottime teste pensanti di moltissimi settori non tutt’ora sono in grado di spedire una email a malapena … certamente essere i primi su questo mercato è fondamentale, ma penso sia davvero importante saper soprattutto tener testa al tempo che passa, agli ostacoli e ad una cultura di utilizzo del web ancora troppo retrograda. Naturalmente questo riguarda i piccoli editori e non certamente i grandi network, che a proposito in Italia a volte e per certi ambiti nemmeno esistono.

Puramente ottimista, intanto buon lavoro e buon fine settimana a tutti.

Daniel – GenitronSviluppo.com

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[…] (ri)pubblica un breve decalogo su come strutturare una strategia di marketing attraverso gli strumenti sociali offerti dalla […]

Napolux
16 anni fa

Io aggiungerei: “prova strade nuove”. A volte sperimentare qualcosa di nuovo può essere l’idea vincente.

alberto d'ottavi
16 anni fa

bello, però… se posso dire, ancora un po’ agli inizi. a me spesso è capitato di fare un decalogo simile, e a volte mi è capitato di trovarmi di fronte un’espressione tipo “so what?”

una parte è l’ascolto, e credo che oggi le aziende non possano sottrarsi, per cui quello che dici è giustissimo

un’altra è partecipare, e qui… non mi sembra banale. credo che il trade-off tra lo sforzo necessario per presidiare i vari fronti e i risultati ottenibili sia ancora da studiare

es. ottima la presenza di una dj di una tale radio su facebook, twitter e myspace. invita alle feste, informa sulle trasmissioni… efficacissimo

ma per un’azienda, che so, fashion? arredamenti? pharma? abbiamo qualche piccolo esempio di successo in ambito corporate blog, che è un ambito un po’ diverso da quello che delinei tu

cmq, mi associo senz’altro alla tua iniziativa, e sottoscrivo ‘osservazione di napolux: bisogna sperimentare 🙂

Giovanni Gog
16 anni fa

Mi associo ai complimenti e con intento solo costruttivo ti chiedo:
– a chi rivolgi il tuo (ottimo, davvero) intervento ? Alle aziende o anche ai privati ?
– La rete è “solo” un “territorio promozionale” ? Oppure pensi sia possibile creare business con/dalla rete ?
– Essere un soggetto “attivo” sei sicuro che significhi essere influente ?
– Cosa intendi per social network “cool” e “caldi” ?
– Come valutare la propria reputazione ?

Leonardo
16 anni fa

ciao Claudio,
le tue sono tutte ottime osservazioni, i social media rappresentano il nuovo punto di partenza di questo 2008, ma c’è a mio giudizio un gran bisogno di qualcosa in più, qualcosa che renda più comune questa tendenza e che sappia lanciarla verso nuovi orizzonti.
E poi non dimentichiamo i “maghetti” SEO, coloro che rendono reale e fattibile qualsiasi progetto…
See u
ciauuuuuuuuuuuu

Claudio Vaccaro
16 anni fa

@Daniel: certo, uno dei pilastri su cui si poggia la condivisone di contenuti è proprio il copyleft, una delle rivoluzioni più importanti degli ultimi anni anche se non strillata. Grazie per i complimenti 🙂
@Napolux: strade nuove = non convenzionali = l’essenza del marketing 2.0. Ingaggiare spesso vuol dire stupire, divertire, disorientare
@Alberto: certamente, questo è volutamente un post divulgativo per chi si apporccia all’argomento, non è un trattato completo 😉 Per analisi un po’ più ad alto livello meglio questo.
Certamente per fare SMM ad alto livello (aziende) non basta quello che è scritto nel post. Ma, diciamo, queste sono le basi e come sai molte aziende nemmeno sanno di cosa stiamo parlando. C’è poi da dire che anche il privato produttore di contenuti (es: noi bloggers!) può fare SMM, e forse per questi bastano e avanzano gli advice 😀
@Giovanni: ti rispondo punto per punto:
-come dicevo su, rivolgo il post (divulgativo) a privati e aziende che si accostano alla disciplina.
-Dipende da qual è il tuo modello di business: se è in rete usi la rete per fare business direttamente, se sei un’azienda “offline” (passami il brutto termine ma ci siamo capiti) devi usare l’online per guadagnare reputation, conversare coi tuoi clienti, promuoverti
-No, infatti ho scritto più attivi E più influenti. 😀
-I “cool poco caldi” sono quelli magari ad impatto grafico accattivante e con un’idea-base originale. Ma questo non è naturalmente sufficiente per essere un buon strumento di marketing: lo dimostrano Social Network che non brillano per usabilità e interfaccia utente ma che generano un traffico devastante (es: MySpace)
-Sul tema della reputazione si apre una discussione infinita: ci sono prodotti sul mercato che hanno vari algoritmi proprietari per cercare di calcolarla. Di fatto è un mix di calcolo matematico e valutazioni umane (lo scoglio più grande è il qualitativo: ok, parlano di me in 500 blog ma come ne parlano?). E’ la vera sfida del SMM.

GRAZIE A TUTTI PER I FEEDBACK!

Giovanni Gog
16 anni fa

ok, Claudio, quindi come passare dalle chiacchere ai soldi ? Grazie in anticipo a te

Dr_Who
16 anni fa

Ciao Claudio, penso che il 2008 sia un anno di transizione, di metaboizzazione e sperimentazione nel presidio dei social da parte delle aziende. Un approccio non convenzionale, implica – tra gli altri – “affidare” una parte del controllo al cliente. Il che è bene, ma non so quanto le aziende (grandi) siano disposte a spendersi in tal senso. Una cosa è certa: dai social c’è tanto da apprendere. Se una azienda avesse questa consapevolezza, si moltiplicherebbero le “occasioni creative”: più so più interpreto.

Claudio Vaccaro
16 anni fa

@Leonardo: esatto infatti la componente SEO è fondamentale anche nel SMM, direi che va a intersecarsi…
@Giovanni: beh domandona! 🙂 parliamo di conversione, ovvero come trasformare utenti in clienti. le “chiacchiere” servono a identificare strategie, sennò sono vuoti discorsi. Per passare “ai soldi” credo sia sempre valida la regola delle 4P (Product, Price, Place, Promotion). Quello che cambia è che il Place e la Promotion ora hanno una marcia in più, grazie a social media, fermo restando che product e price debbano essere altamente competitivi e con un contenuto qualitativo di alto livello.
@Who: esattamente, credo che come al solito la fase metabolica sia a livello di tempistiche nettamente superiore alla fase di “esplorazione”. Assisteremo a diverse evoluzioni nel 2008, straremo a vedere e …a fare!

Giovanni Gog
16 anni fa

Vuoi “convertire” gli utenti in clienti ?!
E perché mai ! Per farti comprare quello che ormai è un “Product” già lanciato che magari non gli interessa ?
Io vorrei che i miei clienti fossero anche i miei utenti !
I miei utenti li posso ascoltare, ci posso dialogare, posso chiedere loro un parere e un feedback immediato e diretto non riguardo il mio prodotto, ma prima ancora riguardo il mio prototipo, in modo da poter procedere, se me lo consigliano, con eventuali migliorie.
E a quel punto la “marcia in più” ce l’avrebbe anche il product e il price …
Cosa ne pensi ? Se vuoi parliamone qua (tutto da costruire): http://usergeneratedmarketing.ning.com

Nyk
Nyk
16 anni fa

Efficace ed utilissimo post. Complimenti Claudio.
A parer mio il SMM può essere una delle nuove frontiere che si sono aperte alle aziende in questi ultimi anni (come d’altronde quasi tutto quello che riguarda l’internet marketing) e penso anche io come Who che questo 2008 sarà l’anno dell’assestamento, della “selezione” dei Social media “utili”, ossia quelli che realmente portano un beneficio in termini di contatti e di conversione in clienti.
Altro punto da sottolineare è la tipologia aziendale che si può approcciare al mondo del SMM. Sicuramente l’industria culturale in questo campo dovrà, e ha già iniziato, a metterci pesantemente le proprie energie promozionali. Per altri settori, quelli più “tradizionali” non sò quanto possa essere efficace una politica di SMM in quanto anche i social media hanno una loro audience abbastanza definita. Quindi si tratta solo di individuare i “giusti” social media su cui intervenire? Oppure ci sono alcuni settori che, all’oggi, è meglio che tralascino il SMM per concentrarsi magari su altre iniziative come marketing fieristico o azioni non conventional? Grazie

Claudio Vaccaro
16 anni fa

@Giovanni: non è che lo voglio io, il prcesso di conversione è il naturale modo di agire sul web per fare business, sennò i soldi come arrivano? cioè: un utente viene ad esempio sul mio sito e legge le pagine. Se io vendo servizi, devo far si che l’utente li compri. E’ il “come” che ovviamente cambia. Per il resto siamo d’accordo: conversare, relazionarsi sono ormai imprescindibili.
@Nik: grazie per i complimenti Nico. il fatto è che al momento i Social Media sono considerati ancora nicchia. Ma non sarà più così, nel senso che a tendere sarà IL modo di fruire Internet. Anche se sei la casalinga di voghera. Ovviamente in modalità differenti ma il nocciolo è la relazione sociale accompagnato alla fruizione di servizio. (esempio: vado su Internet percomprare solo il biglietto del treno ma nel contempo ho i consigli di chi il biglietto del treno l’ha già comprato). Indubbiamente nessuno vuole dire che il SMM sia l’UNICA forma di marketing che un’azienda deve fare, saremmo pazzi! E’ semplicemente, come dicevo nel post, uno degli “spazi” in cui l’azienda deve agire.

Gio Gog
16 anni fa

Si Claudio, ho capito,
ma quello che ti voglio dire io è che esiste una possibilità ancora più “reloaded” (con una marcia in più) del Social Marketing stesso e cioè, appunto, il Mkting, TUTTO il mkting, product, price, place, promotion e ki + ne ha + ne metta, generato e compartecipato dagli utenti/clienti.
Perchè devo “convertire” un utente da utente a cliente ? Perchè questa divisione inutile (e oltretutto pericolosa, se quello s’accorge che gli vuoi solo vendere qualcosa … col cavolo che continua a conversare con te!) ?
Utente e cliente coincidono, sono la stessa persona, prima, durante e dopo la vendita. Il processo è continuo e ininterrotto. E tu devi fare in modo che non si interrompa. Ok ?
E in questo modo non ti preoccupare che i soldi arrivano e anche di più.
Ciao 🙂

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