Le 3 P del Social Media Marketing

Come potrebbe essere tradotto il classico concetto del “marketing mix” riportandolo in ambito Social Media? Questa la domanda provocatoria che mi sono posto all’ultimo Iab. Com’è noto, Jerome McCarthy nei primi anni sessanta e successivamente Philip Kotler (a cui si deve in gran parte la diffusione del concetto) hanno teorizzato un modello basato sulle 4 P:

  • Product (Prodotto)
  • Price (Prezzo)
  • Placement (Distribuzione)
  • Promotion (Promozione)

A questo modello Kotler stesso affianca il modello delle 4 C, proprio per:

evidenziare l’importanza di pensare prima in termini di valore per il cliente, e solo successivamente definire le corrispondenti attività di marketing dell’impresa

  • Customer value
  • Costo per il cliente
  • Convenienza
  • Comunicazione

A mio giudizio, il grande balzo in avanti che il Marketing 2.0 sta concretizzando in termini di comunicazione con la propria clientela può essere tradotto in un modello basato sulle 3 nuove “P” del Social Media Marketing:

  • Piattaforma: è il mezzo, luogo virtuale in cui avviene la conversazione, il territorio in cui si concretizzano le relazioni sociali e promozionali tra aziende e clienti/prospect. L’importanza della scelta e della conoscenza della/delle piattaforma/e è chiave per chi vuole fare Social Media Marketing
  • Promozione: è il fine delle attività di Marketing, anche se attuate con approccio Marketing 2.0. Non va dimenticato che è essenziale definire una strategia di comunicazione ben precisa, anche adottando modalità promozionali non tradizionali.
  • Partecipazione: è il modo in cui la strategia di comunicazione viene attuata. Le aziende conversano con i propri clienti, stimolano la partecipazione al processo ideativo e produttivo, si aprono alla possibilità di giudizio. Una svolta epocale che deve modificare profondamente l’atteggiamento delle aziende verso la comunicazione, mettendo il cliente al centro del processo promozionale.

Fatemi sapere cosa ne pensate, la discussione è aperta.

Add: ho appena scoperto un articolo interessante che fa riferimento a temi vicini

Claudio Vaccaro

Articolo di Claudio Vaccaro

Creo aziende di successo insieme a persone che condividono la mia visione, investo in startup contribuendo alla loro crescita e trasferisco valore con i corsi che tengo nelle più importanti business school italiane.

guest
13 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
marco
marco
15 anni fa

@claudio la tua proposta mi sembra interessante. Servono nuove parole per descrivere il cambiamento che stiamo vivendo. Concordo con te che il tema centrale del marketing 2.0 è l’interazione tra i consumatori e tra questi e l’impresa. La rete è ricca di queste iniziative. Tuttavia non penso sia l’unica piattaforma di comunicazione. Propio il fenomeno delle community ha evidenziato l’importanza non solo degli incontri in rete ma anche di quelli fisici. L’interazione oggi si gioca su più livelli; al marketing il compito di trovare una pivoteri originale di queste muonte potenzialità. Marco

Andrea
15 anni fa

A mio parere cambia lo strumento e il canale ma la strategia rimane quella. Se analizzi semanticamente le prime due P che hai nominato, direi che assomigliano molto alla filosofia delle P del marketing strategico. Tuttavia l’ultima P, quella della PARTECIPAZIONE è quella che rimane fondamentale e viene discussa da molti social media marketer. Diciamo più che la teoria dovrebbe cambiare l’approccio ad un approccio mix ai media, dove quello web community e social media richiede uno studio approfondito con una figura specifica nel settore marketing.

Claudio Vaccaro
15 anni fa

@Marco: assolutamente, il digitale e in particolar modo l’ambito social è solo una delle piattaforme sulla quale occorre investire senza dimenticare che senza una strategia coordinata tra online, media e offline non si va da nessuna parte
@Andrea: non avrei saputo dirlo meglio 🙂

Marcello
Marcello
15 anni fa

Sono d’accordo con la teoria di Claudio sulle 3 P. In realtà, letta a fondo, però potrebbe nascondere un approccio meno 2.0 di quando sembra essendo molto orientata ad un approccio B2C/B2B nel concetto stesso di “fare marketing” (opinione personale).
Ma come noi ben sappiamo, e come voi egregiamente ci insegnate su queste stesse pagine virtuali, uno degli elementi essenziali del Marketing 2.0 è proprio il rafforzamento indissolubile della figura del c.d. “prosumer” rappresentato dall’utente che diventa offerente di qualcosa, nel nostro caso l’informazione, e che può arrivare ad essere colui che “fa marketing” sostituendosi addirittura all’azienda. L’esempio classico è il “passaparola” (che con il social network diventa una leva ancora più essenziale nella sfera del brand enhancing) ma esistono migliaia di sfaccettature (creo un gruppo di appassionati di Bruce Springsteen ed invito dei miei amici a farne parte ed a discutere dei suoi album/show).
Quindi perfetta l’interpretazione di Claudio a mio avviso ma non dimentichiamo di enfatizzare maggiormente una visione bilaterale che è l’essenza naturale del concetto di marketing, anche nella accezione più tradizionalista del termine.

Ilriccio
15 anni fa

Vedo che il dibattito, oltre che sui contenuti, si sviluppa molto sulle definizioni. E’ infatti troppo importante avere definizioni corrette e più ancora NOMI corretti. La potenza del nome sta nella capacità di comunicare di che cosa tratta una cosa.
Il marketing deve farsi capire non solo dagli addetti ai
lavori, ma soprattutto dagli imprenditori, ancor più i più piccoli, e poi dai “clienti”, insomma dalle persone. Il termine “marketing” è oggetto dei più grossolani malintesi. E’ un nome sbagliato.
Il termine Marketing, proprio lui, non si spiega, e purtroppo “Marketing 2.0” complica ancor più le cose.
Sto riflettendo molto su quest’argomento e mi farebbe molto piacere conoscere la vostra opinione.
Se vi va venite a trovarmi…

Claudio Vaccaro
15 anni fa

@ilriccio correto, le parole e le definizioni in parte “etichettano” e confinano forse troppo i concetti, dall’altro hanno il potere di arrivare direttamente al cuore delle questioni. Passeremo sicuramente a dire la nostra 🙂

trackback

[…] paradigma generale per la riuscita di un prodotto web e che coincidono tra l’altro con il modello delle 3 P che avevamo pubblicato a proposito del Social Media […]

trackback

[…] cresce se la piattaforma, le Proposte e la Partecipazione salgono. E torniamo quindi a parlare di 3P. […]

trackback

[…] e la Partecipazione offrono un approccio di qualità e condivisione. E torniamo quindi a parlare di 3P. […]

trackback

[…] cosa che capita a chi si appassiona del proprio lavoro e chi lavora con le proprie passioni. Da spunti teorici per cercare una teorizzazione del fenomeno del Social Media Marketing a provocazioni sul futuro […]

Federica
15 anni fa

Penso che la partecipazione e l’interazione siano i due elementi piu’ rivoluzionari. Mi piacciono le tue 3 P, ma non ti scordare il Prodotto! 😉

Leonardo Bellini
15 anni fa

Per me delle 3 P quella fondamentale e realmente sociale è la P della Partecipazione; naturalmente senza un prodotto valido ed un adeguato utilizzo dei canali tradizionali la Partecipazione non basta..

© 2020 Claudio Vaccaro. All rights reserved.