ll Social Network è male
Siamo alle solite: si prende una devianza di un fenomeno positivo e se ne fa il paradigma per smontare, screditare, generare terrorismo psicologico e paura per fare notizia.
E così si mescolano genetica, privacy, sicurezza e Social Network in un minestrone senza senso che fa passare un unico messaggio (sintetizzato nel titolo in HOME PAGE di Repubblica.it): Social Network: quanti rischi nel pantano): il Social Network è MALE.
Un’altra bella prova del giornalismo italiano.
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Articolo di Claudio Vaccaro
Creo aziende di successo insieme a persone che condividono la mia visione, investo in startup contribuendo alla loro crescita e trasferisco valore con i corsi che tengo nelle più importanti business school italiane.
© 2020 Claudio Vaccaro. All rights reserved.
Beh Clyde… purtroppo l’ignoranza è na brutta bestia… E poi il web, i social e tutta l’evoluzione del web 2.0 mettono un pò in crisi il giornalismo old style che, per difendersi, attacca… vedi Vespa ammazza blog di qualche giorno fa…
è compito di crazy marketer come te (e mi ci metto pure io) far vedere chi ha ragione e chi no…
😉
Come al solito, è ricominciata la caccia alle streghe. E dagli al mezzo informatico, e non alle persone che lo usano.
I giornalisti temono il web 2.0 perchè sentono la pressione dei contenuti generati dagli utenti come un’indebita concorrenza….
E’ ovvio che un buon giornalista ha poco da temere ma che dire dei dei scribacchini settari e provinciali che pure hanno il loro spazio in testate blasonate?
@kawa: giusto, dobbiamo essere da esempio…ma combattere contro colossi non è facile lo sai 😉
@michele: già…ma cambierà presto l’aria…anche perchè i soldi iniziano a girare anche sul digitale…
@maurizio: vero…fino al momento in cui (già si iniziano a vedere i primi tentativi) anche i mass media si ricicleranno. Ma occorre anche un passaggio generazionale.